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Costacciaro

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Antico Frantoio dell'Olio (Montano)

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Nella sua Naturalisa Historia, Plinio Il Vecchio attesta già come in epoca romana, un olio, chiamato "oleum herbaceum", era coltivato nell'Eugubino e venduto lungo la via Flaminia. Parlando della cultivar d'ulivo che forniva quest'olio, Plinio il Vecchio nomina, infatti, gli Iguvini. Un "herbaceum", forse una piantagione di tale "oleum herbaceum", dovette esistere, poi, sino all'età moderna, nei pressi del "Passo di Scheggia", a circa 632 metri sul livello del mare.
Stando ad attendibili testimonianze orali popolari, la coltura dell'ulivo dovrebbe essere stata più largamente diffusa dai Montefeltro, duchi di Urbino nel XV secolo. Il più grande ed antico frantoio oleario dell'area in esame si conserva a Costacciaro, sul cui colle erano, un tempo, coltivati, intensivamente, gli ulivi. Esso, forse databile al XVII‑XVIII secolo, fu, sin dalle sue origini, denominato "Il Montano": tale termine potrebbe essere ipoteticamente derivato dal latino "molendinus", "mulino", nel modo in cui segue: "molendinus", "*molendanus", "molentanus", "*moltanus" fino ad arrivare a "montano".
Agli inizi del '900 il Montano era di proprietà del signor Carlo Bartoletti di Costacciaro. Il Montano di Costacciaro oggi di proprietà comunale è perfettamente conservato, ha funzionato fino agli anni '60. Esso è formato da una macina per la pigiatura e la spremitura della olive e da una poterosa trave di legno di quercia, alla quale è ancorato un enorme contrappeso di pietra(leva di 2° genere).
L'antico frantoio dell'olio di Costacciaro è ancora fornitodi gran parte della sue originarie strutture:la “macina frantoia”, che ra fatta ruotare da un asinello, una grande pressa a contrappeso,un torchio ed un torchietto a vite di legno, alcune fustelle,un “caldaro” da una soma(1.50) ed un pozzetto. Sul travone si trovano, tuttora, le astine con le quali veniva misurata la quantità d'olive arrivate o quella d'olio derivata dalla spremitura delle stesse, mentre in un cassetto del medesimo Montano giace il blocchetto usato per gli appunti, sul quale si segnavo gli introiti e gli esiti del frantoio.