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Costacciaro

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L'Itinerario dello Spirito

Eremo di San Girolamo, Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli, Badia di Sitria, Monastero di Fonte Avellana

Partenza: Isola Fossara (Fraz. di Scheggia)
Lunghezza: 62 km

Se a piedi è possibile passare in una giornata soltanto per alcune abbazie, per chi fosse interessato ad un quadro completo ed esaustivo del fenomeno del monachesimo nella zona, si consiglia un percorso automuniti che partendo dall'Eremo di San Girolamo, continua verso Sant'Emiliano in Congiuntoli, da questo all'Abbazia di Sitria per giungere infine all'Eremo di Fonte Avellana. Da oltre 1000 anni infatti, il territorio appenninico dell'Alta Umbria e della Marche è terra prediletta dagli eremiti. San Romualdo, San Pier Damiani, il Beato Tommaso da Costacciaro e il Beato Paolo Giustiniani, sono solo alcuni tra i nomi più illustri che hanno condotto vita solitaria in questi luoghi. Il polo che va da Santa Croce di Fonte Avellana a Santa Maria di Sitria, da Sant'Emiliano in Congiuntoli a San Girolamo di Pascelupo, è riprova della singolare fioritura in questa zona di una forte vocazione cristiana-eremitica, favorita anche dalla capillare presenza di acqua, necessaria per scegliere il luogo dove far sorgere un monastero. Tra i nobili e gli appartenenti alle classi più agiate divenne frequente il desiderio di dedicarsi ad una vita votata a Dio ed alla sua contemplazione: la Chiesa li organizzò in comunità con regole ben definite che esercitarono un benefico influsso religioso e morale, mentre dal punto di vista economico notevole fu il loro apporto nell'insegnare a trarre il massimo dalla terra, coltivandola con solerzia. Fondamentale per la trasmissione ai posteri del sapere fu l'opera degli amanuensi che trascrissero e conservarono nelle loro biblioteche importanti testi manoscritti.