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Costacciaro

Giro e Vetta del Monte Cucco (sentieri 2-15-2-14-2)

Tempo di percorrenza:4h (comprese alcune soste)
Difficoltà: E - Escursionistico
Lunghezza: 6,5 km
Dislivello: massimo 370 m

Tramite la strada asfaltata, che all'altezza di Sigillo lascia la Flaminia, si sale verso il monte fino a deviare per il decollo sud, dove nelle giornate di vento favorevole numerosi deltaplanisti sfruttano le particolari correnti ascensionali presenti per librarsi in volo. Qui si lascia la macchina e si imbocca il sentiero n.2, una specie di strada carrozzabile che sale con media pendenza. Dopo circa 800m, sulla sinistra, poco visibile, inizia il sentiero n.15 che conduce verso ampi e spettacolari scenari. Questo dapprima sale gradualmente, per rimanere poi per lungo tratto in quota lungo il margine di un costone di monte, dal quale lo sguardo si riempie di meraviglia spaziando verso la rilassante Valle del Chiascio. Da qui sono visibili tutti i paesi della parte pedemontana, da Gualdo Tadino fino a Gubbio, racchiusi in una cerchia di dolci colline, mentre nell'orizzonte lontano si intravedono il Monte Subasio, il Monte Terminillo e nelle giornate di cielo limpido il Monte Amiata.
Il sentiero piuttosto esposto, è inizialmente ricoperto da una cotica erbosa che scompare quando il substrato diviene povero e sempre più roccioso. E' in questi punti, poco prima della Fonte Ghiacciata, che appaiono sulle rocce dei bellissimi fossili, testimoni di una lunga ed affascinante storia geologica. Raccogliendo qualche pietra ed osservandola, appare composta da tanti minuscoli granelli bianchi ad involucri concentrici detti ooliti: si tratta di sabbia carbonatica depositata sul fondo del mare circa 200 milioni di anni fa, quando è iniziata la storia del Bacino Umbro- Marchigiano, i cui depositi e il successivo sollevamento, hanno dato origine al nostro Appennino. Con un po' di attenzione e curiosità è possibile incontrare fossili di ammoniti (qui si trovano i più giganteschi esemplari del Grigio Ammonitico), bivalvi, gasteropodi, resti di organismi vissuti milioni di anni fa e conservati intatti, nonostante le molteplici trasformazioni che il loro ambiente ha subito. Una testimonianza tangibile di un passato lontano, che ci porta a ripercorrere le più importanti tappe della geologia attraverso quelli che Leonardo da Vinci chiamava "scherzi della natura".
Dopo una breve sosta alla Fonte Ghiacciata, sorgente di origine carsica dove ci si può rifornire di acqua, si prosegue sempre lungo il n.15 fino ad incrociare il n.2 che sale dalla Valrachena. L'itinerario non devia in discesa verso Pian delle Macinare, ma continua girando attorno alla vetta del Cucco, penetrando in un fresco bosco di faggio, cui si associano acero e sorbo montani nello strato arboreo, pungitopo (Ruscus aculeatus), bucaneve (Galanthus nivalis), scilla (Scilla bifolia), croco (Crocus vernus) ed aglio orsino (Allium orsinum) nella parte erbacea. Uscendo dal bosco, dopo un breve tratto esposto, incontriamo sulla sinistra il sentiero n.14, che con un dislivello di 100m per un tratto di 300m circa conduce alla vetta del Cucco (1566m), dalla quale si apre uno scenario incantevole verso i monti e le valli circostanti. E' questo uno dei punti panoramici più belli dell'Appennino centrale. Nelle giornate limpide e cristalline si vedono: a S il Gran Sasso, il Terminillo, i Monti della Laga, i Sibillini; ad E il Conero e le spiagge adriatiche, a N il Casentino, il Falterona, il Buranese, il Catria e il Nerone, a W l'Argentario, l'Amiata, le colline di Perugia e il Trasimeno. I prati sommitali del Cucco sono pascoli secondari, cioè originati dall'attività dell'uomo, che fin dall'epoca romana, ha disboscato le cime dei rilievi per ricavare maggiori spazi da dedicare al pascolo, precedentemente, infatti, erano ricoperti da foreste non raggiungendo altitudini superiori al limite della vegetazione arborea.
La pratica pastorizia ha determinato, soprattutto nei versanti molto acclivi e dove la pressione del bestiame è stata superiore alla capacità di carico, un degradamento dei prati e l'affioramento del substrato roccioso che mette in risalto l'orizzonte geologico del M. Cucco costituito da Calcare Massiccio in banchi di notevole spessore. Tale formazione impedisce il formarsi di corsi d'acqua superficiali, per cui tutte le precipitazioni vengono convogliate in profondità. Ciò, unito alla pendenza e alla direzione degli strati e, non di meno, alla loro natura calcarea, ha permesso il verificarsi del fenomeno carsico responsabile della formazione dei numerosi inghiottitoi e grotte presenti, tra cui la ben nota grotta di M.Cucco. I prati sommitali presentano una ricchezza di varie ed importanti specie floristiche , come la Viola eugenia (Viola eugeniae), il narciso poetico (Narcisus poeticus), il giglio rosso (Lilium bulbiferum), il giglio martagone (Lilium martagon), l'asfodelo (Asphodelus albus), la fritillaria (Fritillaria tenella), la primula maggiore(Primula eliantor), il croco (Crocus vernus), la genzianella (Gentiana verna), la sambucina (Dacthylorhiza sambucina) e altre ancora che originano un'intensa e vivace fioritura primaverile ed estiva. Da questo punto sommitale è facile osservare il volo di rapaci come il gheppio (Falco tinnunculus), il falco pellegrino (Falco peregrinus), la poiana (Buteo buteo), lo sparviero (Accipiter nisus), oltre a quello di coturnici (Allectoris graeca) e gracchi corallini (Pyrrochorax pyrrochorax).
Dalla cresta si ridiscende tramite il medesimo sentiero e si imbocca di nuovo il n. 2, il quale dopo un breve tratto in quota, prende a scendere con piccoli tornanti scoscesi, che si snodano ad un certo punto sotto un caratteristico arco naturale che porta all'ingresso della Grotta di M. Cucco (1390 m), sulle cui pareti vegeta la rara Primula auricula. Dalla piazzola antistante la grotta lo sguardo si perde nell'orizzonte fino a vedere, in giornate limpide, il mar Adriatico. In primo piano a SE si riconoscono M.lo Spicchio e M.Culumeo con interposta la Valle di S.Pietro. L'itinerario prosegue quindi lungo il sentiero n.2 fino al punto di partenza.


Presenza acqua: sì (Fonte Ghiacciata)